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Carriera accademica in psicologia: trova i migliori bandi delle Università

Carriera accademica in psicologia: trova i migliori bandi delle Università

 

Verso il Dottorato di Ricerca e oltre

Diventare ricercatore o ricercatrice richiede un percorso accademico ben strutturato, che comprende studi avanzati, esperienza nella ricerca e la partecipazione a bandi e concorsi. Navigare tra le opportunità disponibili può essere complesso, ma esistono strumenti e strategie per ottimizzare le proprie possibilità di successo.

 

Bandi e Offerte di lavoro per Psicologi nelle Università

Uno degli errori più comuni tra i giovani ricercatori è affidarsi esclusivamente ai propri mentori per ricevere informazioni su bandi e opportunità. Tuttavia, il mondo accademico è altamente competitivo e le informazioni non sempre vengono distribuite in modo equo.

Strumenti innovativi come Rivelio, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, permettono di monitorare in tempo reale tutte le opportunità di carriera accademica per laureati in psicologia.

Grazie a Rivelio è possibile ricevere aggiornamenti tempestivi su:

1. Bandi di dottorato di ricerca/Ph.D

2. Contratti, assegni e borse di ricerca

4. Borse di studio

3. Incarichi libero professionali per supporto al benessere degli studenti universitari

4. Offerte per tutor didattico

5. Offerte per Ricercatore a tempo determinato in Tenure-Track (RTT)

E molto altro ancora. Se il tuo obiettivo è lavorare in università, informati, pianifica e sfrutta al meglio le opportunità disponibili. Il mondo accademico è una maratona, ma con la giusta strategia puoi raggiungere il traguardo.

 

Il percorso accademico step by step

 

1. La formazione universitaria: il primo passo verso la ricerca

Il percorso accademico inizia con una solida formazione universitaria, che si articola in due fasi principali:

  • Laurea triennale: fornisce le basi teoriche e metodologiche della disciplina, introducendo gli studenti ai principali approcci della psicologia.
  • Laurea magistrale: consente di specializzarsi in un settore specifico, come psicologia clinica, dello sviluppo, neuroscienze cognitive o psicologia sociale.

Durante la magistrale, è fondamentale avvicinarsi al mondo della ricerca. Partecipare a progetti accademici, collaborare con laboratori e svolgere una tesi sperimentale permette di acquisire competenze essenziali, come l’analisi dei dati, l’uso di software statistici e la scrittura scientifica.

Anche i tirocini pre e post-laurea svolgono un ruolo chiave. Alcuni studenti si orientano verso la ricerca, mentre altri scoprono una maggiore affinità con la pratica clinica. In questa fase, costruire relazioni con docenti e ricercatori può rivelarsi decisivo per il futuro.

 

2. Il dottorato di ricerca: l’ingresso nel mondo accademico

Il dottorato di ricerca rappresenta il vero punto di accesso alla carriera accademica. L’ammissione avviene tramite concorso pubblico e richiede la presentazione di un progetto di ricerca allineato con le tematiche del bando. Durante la selezione vengono valutati il curriculum, le esperienze pregresse e la capacità del candidato di sviluppare un’indagine scientifica originale.

I tre anni di dottorato combinano formazione avanzata e attività di ricerca. Il dottorando è impegnato nella pubblicazione di articoli scientifici, nella raccolta e analisi dei dati e nella partecipazione a conferenze nazionali e internazionali. Spesso, i programmi includono un periodo di mobilità internazionale, che arricchisce il profilo accademico e favorisce collaborazioni con ricercatori esteri.

Questa fase è altamente formativa ma impegnativa, richiedendo autonomia, capacità organizzative e aggiornamento continuo sulle nuove scoperte del settore.

Arianna Bioni - Psicologa iscritta e vincitrice di bandi grazie al nostro supporto.

Arianna Bioni, Psicologa, Lombardia

Quote StartNonostante avessi zero esperienza, con Rivelio ho vinto i miei primi bandi, che mi hanno permesso di accrescere il punteggio e vincere anche i bandi successivi.Quote End

 

 

3. Il post-dottorato: la fase di transizione verso la stabilità

Concluso il dottorato, ottenere una posizione stabile non è immediato. La maggior parte dei giovani ricercatori affronta un periodo di transizione caratterizzato da contratti temporanei. Le principali opportunità disponibili includono:

Contratti di ricerca: introdotti nel 2022 al posto degli assegni di ricerca (sono in fase di sostituzione), hanno durata variabile (da 1 a 3 anni solitamente) e offrono una retribuzione minima netta leggermente superiore, oltre a maggiori tutele. 

Borse di studio e di ricerca: finanziamenti destinati a giovani studiosi per supportare progetti autonomi o collaborazioni accademiche.

Docenze a contratto e incarichi didattici: insegnamento universitario, tutoraggi e attività di supporto agli studenti.

Questi incarichi, pur non garantendo una stabilità immediata, sono fondamentali per consolidare il proprio profilo accademico e aumentare le probabilità di ottenere una posizione strutturata.

 

4. Il sistema di reclutamento accademico: RTD-A e RTD-B

Per accedere a una posizione stabile nel mondo accademico italiano, il primo passo è ottenere un contratto da Ricercatore a Tempo Determinato (RTD), che si suddivide in due tipologie:

  • RTD-A (Ricercatore a Tempo Determinato di tipo A): contratto triennale, rinnovabile una sola volta per altri due anni. Non garantisce un passaggio automatico a una posizione stabile e richiede la partecipazione a nuovi concorsi al termine del contratto.
  • RTD-B (Ricercatore a Tempo Determinato di tipo B): contratto triennale non rinnovabile, riservato a ricercatori con esperienza post-dottorato. Prevede la possibilità di promozione a Professore Associato, previa valutazione positiva e ottenimento dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN).

La tenure track: il percorso verso la stabilizzazione

Nel contesto accademico, il termine tenure track indica un percorso a tempo determinato che, al raggiungimento di determinati requisiti e standard di performance, conduce a una posizione permanente.

In Italia, la tenure track si applica esclusivamente alla posizione di RTD-B, che rappresenta un contratto di prova per aspirare al ruolo di Professore Associato. Un ricercatore RTD-B è assunto con un contratto triennale e, se al termine di questo periodo ottiene l’ASN e supera una valutazione positiva da parte dell’ateneo, può essere promosso a professore con un contratto stabile. In altre parole, il RTD-B è un passaggio obbligato per chi aspira a una carriera accademica di lungo termine.

Discorso diverso per l’RTD-A, che non è un tenure track. Questo contratto, pur essendo spesso il primo passo dopo il dottorato, non offre alcuna garanzia di progressione di carriera. Al termine dei 3+2 anni massimi di contratto, il ricercatore deve partecipare a nuovi concorsi per poter proseguire la propria attività accademica, senza alcuna certezza di ottenere un ruolo stabile.

 

5. Diventare professore universitario: ASN e stabilizzazione

Una volta ottenuto un contratto RTD-B, il passo successivo è ottenere l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), una valutazione nazionale dei titoli accademici e della produzione scientifica. Senza l’ASN non è possibile accedere ai ruoli di professore.

Dopo l’abilitazione, il ricercatore può partecipare ai concorsi per:

  • Professore Associato (II fascia): il primo livello di docenza universitaria a tempo indeterminato. Dopo aver ottenuto l’ASN, è necessario vincere un concorso bandito da un ateneo per essere assunti.
  • Professore Ordinario (I fascia): il grado più elevato della carriera accademica. Si accede tramite un ulteriore concorso, dopo alcuni anni di esperienza come professore associato.

Ottenere una cattedra significa raggiungere la stabilità lavorativa, con un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di svolgere sia attività didattica che di ricerca in autonomia.

 

 

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