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Psicologi a scuola: serve davvero la specializzazione in psicoterapia?

Psicologi a scuola: serve davvero la specializzazione in psicoterapia?

 

Negli ultimi anni, la figura dello psicologo scolastico ha guadagnato sempre più spazio e riconoscimento all’interno delle scuole italiane. Con il crescente numero di sportelli di ascolto e interventi psicoeducativi rivolti a studenti, genitori e docenti, molti professionisti si interrogano su un aspetto cruciale: è necessario essere specializzati in psicoterapia per lavorare a scuola? Oppure, la formazione di base in psicologia è sufficiente per svolgere un ruolo efficace in questo contesto?
 

Arianna Bioni - Psicologa iscritta e vincitrice di bandi grazie al nostro supporto.

Arianna Bioni, Psicologa, Lombardia

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Psicologo e Psicoterapeuta: ruoli e confini

In Italia, per esercitare come psicoterapeuta è necessario aver completato un percorso di specializzazione post-laurea di quattro anni. Questo percorso fornisce strumenti avanzati per la gestione di situazioni cliniche e interventi più strutturati. Tuttavia, lavorare in una scuola non significa fare psicoterapia, bensì fornire supporto, orientamento e consulenza, attività che rientrano perfettamente nelle competenze dello psicologo anche senza specializzazione.

La normativa italiana, infatti, non richiede la qualifica di psicoterapeuta per accedere a bandi e incarichi nelle scuole. Il ruolo dello psicologo scolastico è principalmente quello di facilitare il benessere degli studenti, individuare difficoltà emotive o relazionali e, quando necessario, orientare verso servizi più specializzati.

I vantaggi di essere psicoterapeuta a scuola

Se da un punto di vista normativo la specializzazione in psicoterapia non è richiesta, è comunque vero che essa può offrire strumenti in più nella gestione dei colloqui e nella comprensione delle problematiche degli studenti. Come sottolineano alcuni professionisti con esperienza sia nella scuola che nella psicoterapia, il bagaglio acquisito con la specializzazione può rappresentare un valore aggiunto:

  1. maggiore profondità nell’analisi dei casi: la formazione in psicoterapia fornisce modelli interpretativi più raffinati e strumenti per comprendere meglio la sofferenza degli studenti.
  2. crescita personale e professionale: il percorso di specializzazione spesso porta a una maggiore sicurezza nella conduzione dei colloqui e nella gestione delle dinamiche emotive.
  3. miglior capacità di indirizzare: un terapeuta esperto può individuare con maggiore precisione quando un caso necessita di un supporto clinico più strutturato.

Tuttavia, la formazione da psicoterapeuta può anche presentare alcune difficoltà quando si lavora in un contesto scolastico.

 

l rischio di "aprire porte" senza poterle chiudere

Uno dei limiti principali che alcuni psicoterapeuti sperimentano lavorando a scuola è il rischio di avvicinarsi troppo a dinamiche cliniche, senza però avere il tempo e lo spazio per gestirle in modo adeguato. Nei colloqui scolastici, il tempo è ridotto, spesso limitato a pochi incontri, e non c’è la continuità necessaria per un percorso terapeutico vero e proprio.

Questo significa che lo psicologo deve imparare a delimitare il proprio intervento, evitando di affrontare tematiche che richiederebbero un approfondimento terapeutico in un contesto più adatto. Come suggerito da professionisti con esperienza nella scuola, è fondamentale non aprire questioni complesse se non si è sicuri di poterle chiudere in modo adeguato.

 

Serve davvero la specializzazione? La risposta è "dipende"

La decisione di specializzarsi in psicoterapia dipende dagli obiettivi professionali del singolo psicologo. Chi desidera lavorare esclusivamente in ambito scolastico non ha un reale bisogno di questa qualifica, perché il focus del lavoro non è la psicoterapia ma il supporto e la consulenza.

D'altra parte, chi vede il lavoro a scuola come una parte di un percorso più ampio, che include anche la clinica privata o altri contesti terapeutici, potrebbe trovare utile approfondire le proprie competenze con una specializzazione.

 

Cosa conta davvero per lavorare a scuola?

Più della specializzazione in psicoterapia, ciò che fa davvero la differenza nel lavoro di uno psicologo scolastico è la capacità di:

  1. gestire il setting scolastico con consapevolezza, rispettando i limiti del proprio ruolo
  2. offrire supporto efficace nei tempi ridotti a disposizione
  3. saper collaborare con famiglie e docenti, facilitando una rete di supporto attorno allo studente
  4. conoscere i confini tra supporto e terapia, evitando interventi che non possono essere portati a termine

In definitiva, la specializzazione in psicoterapia può arricchire il bagaglio di uno psicologo, ma non è una condizione necessaria per lavorare a scuola. Ciò che conta davvero è avere competenze solide nell’ambito psicoeducativo, capacità di ascolto e orientamento, e una chiara comprensione dei limiti del proprio intervento.

 

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